MATTIA AMARILLI DOPO LA SUA PRIMA GARA DA EX: “CHE STRANO GIOCARE CONTRO IL KOSMOS, MA CHE ORGOGLIO ESSERE QUI”

a cura di Valentina

I ragazzi dell'U19 "celebrano" Mattia Amarilli dopo la sua prima gara da ex

 

Mattia Amarilli, attuale libero classe 2003 della serie B orogranata, dopo un anno a Treviso in U14 era passato al Kosmos Volley, dove è rimasto per quattro stagioni. Ieri, nella palestra di Sant’Alberto di Zero Branco, in occasione dell’esordio nel campionato U19 vinto da Treviso, ha giocato la sua prima partita da ex: “Che strano trovarmi dall’altra parte del campo”.

Mattia, che effetto ti ha fatto trovarti a giocare contro la tua ex squadra?

“Devo dire che ero parecchio teso. Dopo quattro anni ti ritrovi a giocare contro quelli che erano i tuoi compagni, che di solito ti trovavi di fianco e che incitavi: decisamente non è stata una partita come le altre”.

Sulla panchina del Kosmos c’era tuo papà Giorgio, come sono stati in famiglia i giorni prima della partita?

“Sì, da quando ho iniziato a giocare lì mio papà è sempre stato tifoso e sostenitore del Kosmos e dall’anno scorso è anche dirigente accompagnatore. A casa prima della partita per scherzare mi diceva che se avessi preso ace lui avrebbe esultato e che non mi sarei dovuto offendere (ride, ndr). Poi in realtà non ho subito nessun ace quindi per questa volta mi è andata bene”.

Raccontaci com’è stato per te essere richiamato a Treviso dopo quattro anni.

“Ho fatto l’under 14 a Treviso nel 2016/17, insieme a tanti dei ragazzi con cui gioco ora (Michielan, Puppato, Mazzon, Cunial, Pegoraro, ai tempi allenati da Leonardo Renosto, ndr) e a dire la verità ogni anno ho sperato di poter ritornare a giocare qui. Ci contavo molto un paio di anni fa, ma poi non è successo e non mi aspettavo minimamente che potesse succedere quest’anno. Quando Michele Zanin mi ha telefonato e ho iniziato a capire cosa mi stesse dicendo non sono più riuscito a spiccicare parola da quanto ero emozionato, continuavo a rispondere solo “sì… sì” a tutto quello che mi diceva. Mi ha chiesto se fossi pronto, poi mi ha detto che mi sarei dovuto impegnare molto, che sarebbe stato difficile, che non avrei dovuto mollare di un centimetro con la scuola. Ero in una specie di trance, troppo contento. E ho iniziato questa stagione carichissimo”.

Come sta andando questo inizio di stagione per te?

Diciamo che anche adesso, dopo un paio di mesi di lavoro, continuo a vedere che c’è una differenza, un divario tecnico con i miei compagni, ma mi rendo conto che riesco a stare al passo e sono contento di questo. Il gruppo è davvero molto bello, conoscevo praticamente tutti o per averci giocato assieme o come avversari”.

Tornando al Kosmos, spiegaci com’è il rapporto tra le squadre delle due società visto che sei stato in entrambe.

“La maggior parte dei giocatori del Kosmos sono passati a Treviso quindi ci si conosce tutti. Dopo le partite viene naturale trovarsi insieme a parlare, scherzare, e questo è successo anche dopo la partita di domenica. È quasi come essere un'unica grande squadra. Lasciare i miei compagni e staff mi è dispiaciuto ovviamente, in particolare Simone Mestrinaro e Marco Paissan (allenatore e secondo allenatore, ndr) che hanno aiutato molto me e tutti gli altri dal punto di vista emotivo con tanti insegnamenti”.

Oltre al volley ti piace molto anche il beach, tant’è che hai vinto il torneo di inizio anno in Ghirada. Preferisci pallavolo o beach volley?

 “Adoro il beach perché lì posso fare tutto, battere, attaccare, non solo ricevere e difendere. È una passione che ho sin da piccolo, quando partecipavo ai camp a Bibione. Poi dal 2019 mi ci sono dedicato un po’ più seriamente, ho iniziato a fare anche qualche tappa e penso proprio che continuerò”.

 

 
 
 
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